Il territorio della Sardegna è in gran parte montuoso o collinare ed è formato da colline e da altopiani rocciosi. Le zone pianeggianti occupano il 18,5% del territorio; la pianura più estesa è il Campidano. I fiumi hanno prevalentemente carattere torrentizio. I maggiori sono sbarrati da imponenti dighe che formano ampi laghi artificiali utilizzati principalmente per irrigare i campi, tra questi il bacino del lago Omodeo, il più vasto d’Italia.
Le coste si articolano nei golfi dell’Asinara a settentrione, di Orosei a Oriente, di Cagliari a meridione e di Alghero e Oristano a Occidente. Molte isole ed isolette la circondano e tra queste la più grande è l’isola di Sant’Antioco, seguono poi l’Asinara, l’isola di San Pietro, la Maddalena e Caprera. Le sue isole ed il suo mare trasparente rendono la Sardegna uno dei posti migliori per le vacanze al mare.
La gastronomia sarda è caratterizzata dalla sua varietà, nonché dall’essersi arricchita nella storia attraverso apporti e contaminazioni da contatti e scambi fra diverse culture mediterranee. Varia e diversificata, spazia dalle carni arrostite, alla cacciagione, al pane, ai formaggi, ai vini, a piatti di mare e di terra, sia di derivazione contadina che pastorale. Il tradizionale antipasto sardo è il pane guttiau spalmato con il lardo o con il pomodoro, oppure condito con olio e sale.
A seguire l’ovu ri tunnu a base di bottarga di tonno, le cassatedde fritte di tuma, a base di acciughe salate e tuma (formaggio di capra) e la tunnina salata all’olio con filetto di tonno. Tra i primi piatti i culunzones, pasta ripiena di spinaci e formaggio fresco sardo, i malloreddus, ovvero i classici gnocchetti sardi, i puligioni, pasta di farina sarda ripiena di ricotta fresca, i ravioli di ricotta e bietola e gli spaghetti alla bottarga. Come secondi va ricordato il “purceddu” o maialino cotto alla brace e servito a pezzi.
Molto particolare ed aromatica è la “cordula” a base di frattaglie di agnello aromatizzate con ramoscelli di ginepro, foglie d’alloro, pepe ed un pezzo di lardo. Troviamo ancora le sarde impanate e fritte ed il tonno all’algherese. Infine non possono mancare i dolci tipici della regione con il loro sapore unico e inconfondibile. I bianchittos, a base di bianchi d’uovo e mandorle tostate, aromatizzati con scorze di limone; le copulettas, ripiene di marmellata, miele e mandorle; i mustazzolus, a base di mosto concentrato, e le seadas, dischi di pasta fritta a base di semola con ripieno di formaggio fresco di pecora condite con miele di corbezzolo o cosparse di zucchero; I papassini, un impasto di pasta frolla, uva passa, mandorle noci, scorza di limone (o arancia) grattugiata e miele. Da non dimenticare infine il torrone morbido a pasta giallina.
Tendenzialmente si ricordano due vini della Sardegna: il Vermentino ed il Cannonau. Il primo, da uva bianca, è il più celebre dell’isola e con quest’uva si producono ottimi vini bianchi, ben strutturati, alcuni anche adatti ad accompagnare le carni, certamente quelle bianche.
Il Cannonau resta ancora l’uva a bacca rossa più celebre dell’isola con una gradazione alcolica elevata e di struttura robusta.
La maggiore produzione di vini bianchi si trova nella parte centrale e settentrionale della Sardegna. Oltre al Vermentino, le principali uve bianche della Sardegna sono: Malvasia Bianca, Malvasia di Sardegna, Nasco, Nuragus, Semidano, Torbato e Vernaccia di Oristano,
La produzione di vini rossi è maggiormente concentrata nella parte meridionale dell’isola. Oltre al Cannonau, le principali uve a bacca rossa sono: Bovale, Caddiu, Cagnulari, Carignano, Girò, Monica e Nieddera.