La regione è prevalentemente pianeggiante e collinare. Le pianure sono costituite dal Tavoliere delle Puglie, che rappresenta, dopo la Pianura Padana, la più vasta pianura d’Italia. I monti più elevati si trovano nel sub-appennino Dauno, nella zona nord-occidentale, al confine con la Campania, dove si toccano i 1152 m del Monte Cornacchia, e sul promontorio del Gargano.Alla Puglia appartiene l’arcipelago delle Tremiti, a nord-est al largo della costa garganica, rinomato per le sue acque limpide. Altre piccole isole sono le Cheradi, presso Taranto e l’isola di Sant’Andrea, dinanzi alla stupenda costa di Gallipoli.
Dal punto di vista geologico la Puglia è costituita per quasi l’80% da rocce calcaree e dolomitiche in tutte le loro varietà. La natura carsica di gran parte del territorio pugliese e la scarsità di precipitazioni rendono la regione particolarmente povera di corsi d’acqua.Ricordiamo solo alcune bellezze che la Puglia ci offre: i Trulli di Alberobello, il barocco di Lecce, Ostuni detta la città bianca, le grotte di Fasano, Castel del Monte di Federico II e Lucera, l’ultimo insediamento arabo, Galatina ed Otranto, il posto più ad est d’Italia.
La cucina pugliese è ricca di tante sfumature di colori, di profumi, di gusto. La Puglia produce grandi quantità di grano e di olive, nere e verdi (tra cui le celebri Olive di Cerignola); come conseguenza produce un eccellente olio extra vergine di oliva dal sapore deciso. Una famosa pietanza locale è la “frisedda” o “frisella”, un pane duro a forma di ciambella che, ammorbidito con acqua trattata con spezie, viene condito in vari modi: con olio, sale, pepe, aglio, pomodori, cipolle e quant’altro vi possa piacere.
Tipica del territorio è la produzione di pasta “fresca”, “fatta in casa”. Tra le tipologie più note abbiamo le lasagne, le recchie o orecchiette, gli strascinati, i troccoli, le chiancarelle, i maccarroni. Tutte paste che accettano condimenti e sughi sia di carne sia di pesce. Tra i secondi piatti, invece, le “brasciole alla barese”, involtini di vitellone farciti con prosciutto, prezzemolo e pecorino cotti con aromi e pomodoro oltre all’immancabile olio. Da non dimenticare la rinomata produzione di mitili dell’area tarantina. Dolci tipici regionali sono le carteddate, una sfoglia fritta ricoperta di miele o vino cotto, le castellate ripiene di marmellata di fichi, i caciuni e i susamelli.
La Puglia è il primo produttore italiano di vino e la produzione vinicola è favorita dal clima e dalla quantità di sole che la terra riceve nel corso dell’anno. Il sistema colturale più diffuso in Puglia è l’alberello, perché consente alla vite di sfruttare al massimo le risorse del suolo ed al meglio l’esposizione al sole dei grappoli, migliorando la qualità dell’uva e quindi del vino.
In Puglia si producono ottimi vini bianchi, in special modo nell’area salentina. Perlopiù le uve sono autoctone come il Bombino Bianco, la Malvasia Bianca, la Verdeca, il Fiano, il Salice salentino Pinot, il Bianco d’Alessano, il Moscato Bianco, il Pampanuto ed il Locorotondo.
Le uve a bacca rossa invece sono: il Negroamaro salentino, corposo e pieno come una barbera. Il Primitivo di Manduria da cui nasce lo Zinfandel della California, l’Uva di Troia, la Malvasia Nera (di Lecce e di Brindisi), il Sangiovese, l’Aglianico, l’Aleatico, il Bombino Nero, il Susumaniello e l’Ottavianello, nome con il quale nella regione si chiama il Cinsaut, un’uva molto conosciuta in Europa e Nord-Africa. In Francia è la base per lo Chateauneuf du pape.