Alla scoperta del territorio

Calabria

Caratteristiche del Territorio

La Calabria ha una superficie prevalentemente montuosa e collinare che si estende per oltre il 90% del suo territorio. Le pianure invece coprono poco meno del 10%.A nord sono presenti le vette più elevate del territorio, il Monte Serra Dolcedorme e il Monte Pollino. Nel nord-ovest, troviamo la Catena Costiera che si allunga tra la costa tirrenica e le profonde valli dei fiumi Crati e Savuto che la separano dall’altopiano della Sila. Nel centro-nord si trova la Sila, un vasto altopiano con foreste di aghifoglie e latifoglie che si estende a sud fino all’istmo di Catanzaro.

I fiumi presentano una forma stretta e allungata a causa della disposizione dei rilievi montuosi e collinari, perciò sono a carattere torrentizio. Il Crati e il Neto sono i fiumi più lunghi e sfociano entrambi nel mar Ionio. Nelle aree coltivate si raccolgono ottimi prodotti agricoli, sulle montagne si producono molti formaggi ed è in crescita la viticoltura mentre è diminuita la produzione di olive. Le ricette calabresi fanno molto uso di verdure, di cui il territorio è fertile: melanzane soprattutto ma anche pomodori, peperoni, cipolle rosse, lattughe, broccoli e di legumi come fagioli, ceci, lenticchie e fave.

Caratteristiche Gastronomiche

La cucina tipica calabrese è una cucina povera di origine contadina, caratterizzata da sapori forti e decisi. Un’avvertenza che occorre fare è che la cucina calabrese non è uniforme nelle sue province. In Calabria non esiste una vera unità culinaria a causa delle influenze che popoli diversi hanno lasciato. Sono poche le pietanze che si possono trovare in tutte le attuali 5 province: ricordiamo la pasta ca muddica e alici, la parmigiana di melanzane, lo stoccafisso che però ha preparazioni differenti nei vari territori. La provincia reggina, o meglio la città di Reggio, si differenzia dalle altre ed è molto diversa da quella cosentina, la più distante geograficamente.
Va ricordato che l’usanza di celebrare le ricorrenze religiose, specialmente a Natale e all’Epifania, prevede che si mettano in tavola tredici portate!

In Calabria rivestono molta importanza i cibi conservati, come le acciughe sotto sale, dissalate e messe sotto olio col peperoncino; gli insaccati di maiale (come la ‘nduja e la soppressata calabrese); i formaggi, le verdure sottolio e i pomodori seccati. Un ruolo centrale nella cucina calabrese è occupato dal pane, curato nella preparazione e negli ingredienti (importante il grano duro) (speciale quello alla giugiulena) e dalle paste tradizionalmente fatte in casa; diffuso è anche l’utilizzo di peperoncini, più o meno piccanti, utilizzati, specialmente, in sughi e portate principali. Tra gli antipasti, da tradizione, non possono mancare la soppressata calabrese, il capicollo e la ‘Nduja, particolare salame calabrese a pasta morbida farcito di peperoncino.

In questa regione i sughi sono sempre molto strutturati e particolari, spesso derivanti dalla cottura della carne di maiale e di capra. Infatti, come primi piatti, i Maccarruni cu’zugu ra Crapa e ru Porcu sono tra i più tradizionali. Il maiale, soprattutto nelle zone interne, e la capra vengono utilizzati di frequente negli abbinamenti e nei piatti a base di carne sempre insaporite dal peperoncino. Nella Locride è ancora possibile assaggiare il ghiro, un piatto per palati e stomaci forti! L’animale viene servito intero nel piatto, cucinato al sugo. L’odore è molto forte, ma vale la pena di provare. Lungo il versante tirrenico, invece, le specialità di mare fanno la differenza. Il tonno e il pesce spada sono i prodotti maggiormente utilizzati per produrre dei secondi piatti interessanti. Il tipico dolce calabrese è la ‘Nzuddha, biscotto di origini arabe composto da pasta non lievitata miele e liquore.

Caratteristiche Enologiche

La Calabria, un tempo chiamata “Enotria” (terra del vino), è particolarmente ricca di vini dal sapore tipicamente meridionale, alcuni vigneti risalgono infatti all’antichità, quando i coloni greci portarono i vitigni dalla madrepatria, cominciando a produrre il vino che ancora oggi viene da questa terra. I vitigni più coltivati in Calabria sono a bacca nera, e più precisamente il Gaglioppo (da cui ci arriva il Cirò), il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio ed il Greco Nero e rappresentano circa l’80% della produzione. I vitigni bianchi coltivati in regione sono il Greco Bianco, Il Trebbiano Toscano, il Montonico e la Guernaccia. Le principali zone vitivinicole in Calabria sono: il Cosentino, il Lametino, il Cirotano e la Locride.

Il Cosentino, posto a nord, al confine con la Basilicata, è la zona di produzione più estesa. Qui il vitigno più diffuso è il Magliocco Canino, che dà un vino dal colore intenso, struttura potente e profumi di mora e spezie. A sud, tra le uve a bacca bianca troviamo il Trebbiano Toscano, la Malvasia Bianca, lo Chardonnay e persino il Traminer Aromatico.