Duecento anni di eccellenza per Manifatture Sigaro Toscano
Intervista all’ A.D. dott. Stefano Mariotti
Da sempre i piaceri della tavola e della cantina uniscono quando altro divide…e sovente tali piaceri si accompagnano ad ambienti con particolare accoglienza…legno e pietre.. o luoghi particolarmente suggestivi ( montagne, pianure, rive di fiumi, laghi o mari ), particolari compagnie ed occasioni. Spesso gli amanti della qualità della tavola e della cantina, accompagnano i loro pasti con momenti di preparazione o di vera e propria sublimazioni dopo il consumo.
Tra i soci e sostenitori de I PALATINATI, vi sono diversi fumatori di pipa e di sigari, e tra questi è ancora il classico Toscano che guida i dopo pasto, magari dopo un appropriato liquore od amaro, in compagnia di amici e discutendo di cose “ attraenti “ che non guastano l’atmosfera.
Ma, come sta evolvendo il mondo dei sigari Toscano in Italia. Tutti noi pensiamo subito ai nostri nonni, ai papà e zii, da cui diversi di noi hanno ereditato un tal palato per gustare il sapore dei sigari Toscano.
Non potevamo parlarne se non con chi i sigari Toscano li fabbrica e ancora oggi produce e confeziona uno status symbol dell’uomo (ma anche di diverse donne …famosa la cantante Nada).
D. Dottor Mariotti, grazie innanzitutto per la disponibilità e la gentilezza. Tempo fa c’è stata una “pacifica invasione” dello stabilimento di Lucca, ed ancora oggi coloro che sono stati presenti mostrano i chiari segni di una … “ apparizione “ che si ricorda nel tempo. Come si è evoluto il mondo dei sigari Toscano negli ultimi 10 anni?…tra…gusti ed aspettative antiche…ed un pubblico invece che è normale che punti a gusti e sapori differenti, quali sono le vs. strategie ?
Ricordo con piacere la vostra invasione nello stabilimento di Lucca: ogni volta accompagnare un appassionato nel tempio dove ogni giorno si ripete la nascita dei sigari Toscano è, per me, un grande piacere, significa anche ricordare che il sigaro Toscano è di tutti i suoi amanti, è l’emblema di un Italia fatta di passione, tradizione e qualità, noi siamo i gestori temporanei di questa ricchezza e abbiamo il dovere di preservarla nel rispetto di quella che è una tradizione bicentenaria.
Per rispondere alla sua domanda, negli ultimi 10 anni l’evoluzione del sigari a marchio Toscano è stata improntata sull’innovazione. Innovazione tesa a premiare i nostri consumatori più fedeli, ma anche a cercare di offrire il prodotto giusto a potenziali nuovi consumatori. E cosi, nel preservare le procedure plurisecolari della produzione del sigaro, abbiamo sviluppato dei prodotti innovativi sia nella forma (come il Toscano 200 o il Toscanello XXL che hanno dimensioni più grandi dei nostri classici sigari) che nel blend come il Toscanello Velluto (che presenta una miscela dedicata a chi si avvicina per la prima volta al mondo dei sigari Toscano). E’ quindi aumentata l’offerta dei nostri sigari, con gradazioni di forza, corpo e intensità nuovi e rivolte ad un consumatore sempre più esigente. Non va inoltre dimenticato il segmento degli aromatizzati, che ovviamente si rivolge a un consumatore diverso, ma che negli anni è diventato sempre più numeroso. Questo segmento, che per molti è il punto di ingresso nel mondo dei sigari ha visto l’introduzione sul mercato della gamma dei Raffinati, che stanno incontrando il gusto di molti consumatori.
D. E’ noto che le persone adulte tendono ad un consumo più responsabile e verso un certo tipo di sigaro che contraddistingue particolari gusti ? che prospettive su nuovi prodotti o versioni aggiornate di sigari Toscano affermati nei decenni ?
R: Stiamo lavorando sulle variazioni all’interno della tradizione, quindi manteniamo il nostro blend 100% Kentucky e la forma bitronconica, ma giochiamo sulle dimensioni, sulla lavorazione e sull’affinamento della materia prima, ultimo esempio la lavorazione della fascia del Puccini che viene fatta fermentare prima della produzione del sigaro, non dimenticandoci di sperimentare anche con la collaborazione fattiva dei coltivatori di tabacco. Questa continua ricerca di innovazione è dettata dal fatto che il gusto del consumatore evolve e anche ai nostri consumatori piace sperimentare nuovi sigari. Infatti, in molti, anche se hanno una preferenza per una marca, di solito alternano a questa marca diversi altri sigari che presentano appunto caratteristiche diverse. Questo ci portare a lanciare ogni anno dei prodotti a tiratura limitata dalle caratteristiche organolettiche molto diverse dal portafoglio base.
De le cucine territoriali pensate di organizzare prossimamente incontri guidati con Associazioni per reiterare l’alleanza di gusto e sapori ? Quali alleanze con I PALATINATI?
Sono molti i punti di incontro tra i due mondi, uniti spesso dal buon vivere e da quel saper fare tutto italiano, che contraddistingue il nostro Paese. Ricordiamoci, e lo dico con grande orgoglio, che l’Italia è l’unico paese al mondo che può proporre un ospitalità a 360° con cucina, vini, distillati e sigari peculiari e autoctoni, prodotti di eccellenza che raccontano la nostra storia. Come spesso dico ai miei collaboratori, tutti possono arrotolare, bene o male, una foglia di tabacco, ma nessuno ha la storia del sigaro Toscano, che così spesso si è intrecciata con la storia della nostra cucina. E questa storia che ogni volta ricordiamo anche nelle iniziative che spesso ci vedono insieme a Slowfood, iniziative in cui raccontiamo il cibo da un altro punto di vista, e spesso collaboriamo con chef importanti come Cristiano Tomei dell’Imbuto di Lucca e molti altri.
D. Il sigaro Toscano e le cucine territoriali, pensate di organizzare prossimamente incontri guidati con Associazioni per reiterare l’alleanza di gusto e sapori ? Quali alleanze con I PALATINATI ?
R Purtroppo tutto il nostro calendario di eventi per il 2020 è in discussione e molte iniziative sono state cancellate o rinviate a quando la situazione sanitaria lo permetterà, ma ben volentieri, con le giuste occasioni una parte speciale sarà per I Palatinati.
D. Dell’incursione sopra menzionata, faceva parte il ns Presidente che, per coerenza di ruolo è sovente fustigatore e sollecitatore di situazioni. C’ è stato qualche contribuito da parte de I PALATINaTI che ha portato utilità alla Manifattura ?
R. Come le dicevo prima, siamo sempre contenti quando i consumatori, soprattutto quelli più attenti, ci vengono a trovare in Manifattura a Lucca. Tutti i commenti che riceviamo sono importanti, tutte le critiche costruttive vengono ascoltate, ci sono percezioni, sensazioni, dubbi o domande che un consumatore ha e a cui noi, custodi del sigaro Toscano, abbiamo il dovere di rispondere. E’ importante spiegare ai nostri consumatori come la ricetta del nostro Stortignaccolo è rimasta invariata da oltre duecento anni: tabacco e acqua, aria e fuoco; questi sono gli unici elementi che utilizziamo nel nostro processo di produzione. Il viaggio che va dal bagnamento alla fermentazione, dal confezionamento alla stagionatura è parte dell’eredità che abbiamo ricevuto dai master blender del monopolio di stato, ci piace mostrare come abbiamo reso tutto più efficiente sempre rispettando le indicazioni che ci vengono da chi quel sigaro l’ha creato, più 200 anni fa.
E’ importante spiegare come, così come per i vini, anche per i sigari ha molta importanza la “stagione” del tabacco che – in quanto unico ingrediente nei sigari naturali insieme all’acqua – influisce sul risultato finale (gusto, fascia, etc). Grazie ai nostri Master Blender cerchiamo di mixare le diverse annate del tabacco o provenienze per cercare di smorzare, ma non annullare, le caratteristiche del tabacco delle varie annate, con l’obiettivo di mantenere stabile il più possibile il gusto dei sigari “continuativi” mentre sfruttiamo le differenze dei vari raccolti e il blend con diverse origini per dare vita a nuovi prodotti, nuovi nel gusto ma rispettosi di quella che è la tradizione del sigaro Toscano. Di certo il confronto con il Presidente Vergani è stato oggetto di confronto molto costruttivo. Persone esigenti fanno solo bene alla crescita del prodotto e del servizio, perché unisce alla passione la voglia di non mollare mai e di accrescere i valore di quello che si fa.
D. Come avviene la giusta degustazione di un sigaro. C’è un rito speciale nella pipa?
R. La degustazione di un sigaro Toscano, così come di ogni sigaro di qualità, prevede un esame tattile, che prende in considerazione compattezza e integrità; un esame visivo, che analizza essenzialmente il colore, condizione necessaria, ma non sufficiente per la qualità di un sigaro; l’esame olfattivo (il Toscano ha sentori erbacei, speziati, floreali, di frutta secca, cuoio, cacao, miele); e l’esame gusto-olfattivo, che serve a identificare sentori, sapori, persistenza, impatto e forza. Poi – come il Vs. Presidente ha mostrato di saper ben fare – : annusare a secco il prodotto. Quasi una analisi mistica. Ci sono i loggionisti che non vedono benissimo l’inumidire prima il toscano e farlo asciugare prima di fumarlo…poi moltissimi che usano inumidire, far asciugare e poi accendere ( con sigaro però ben asciutto …ma ammorbidito ).
Una buona accensione con fiammiferi del tipo svedese è la strada utilizzata da molti soldi affezionati, altri con accendisigari di vari natura.. E’ importante una distribuita e rotonda accensione sull’orlo del sigaro. Che non ecceda nel conquistare metratura …e poi la sapienza di coordinare respirazione e fumata a piene boccate, ma lenta e compassata…anche in base al tipo e consistenza di cosa si fuma. Vedere il Vs. Presidente nell’area dello Stabilimento, annusare l’aria come un segugio e poi ammirarlo come si leggono i TEX è una grande soddisfazione. Sapere dal vero che persone molto rigorose apprezzano il duro lavoro che fai.
Un ringraziamento al Dott. Stefano Mariotti per la cortesia e disponibilità, da parte di tutti i Palatinati