Le Marche sono una delle regioni più collinari d’Italia: le colline comprendono il 69% del territorio. Il 31% è invece montuoso. Le pianure sono limitate ad una stretta fascia costiera e alla parte delle valli più vicine alla foce dei fiumi. Il gruppo montuoso più elevato della regione è la pittoresca catena dei Sibillini, a cavallo delle province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata.
Il litorale, lungo 173 km, ha un andamento rettilineo, con lunghe spiagge sabbiose o ghiaiose. La costa bassa è interrotta però dal Monte San Bartolo, nei pressi di Pesaro e dal promontorio del Conero, che dà origine ad alte e spettacolari falesie calcaree e rappresenta il punto più alto della costa. Il territorio è soggetto a terremoti: infatti, il 97,3% della regione, pari a 230 comuni, è stato classificato a rischio medio o alto.
La cucina delle Marche è molto varia e saporita; alterna pietanze dai sapori forti e decisi prevalentemente a base di carne. Come antipasti, il più famoso è il brodetto a base di tredici qualità di pesce diverso e le gustose frittelle di pesce persico, passate nella pastella a base di farina ed uova e poi fritte in olio di oliva. Come primi piatti gli spaghetti mari e monti, a base di calamari e funghi, la rana pescatrice e porchetta, a base di rana e fagioli, le lasagne all´ascolana, condite con il tartufo bianco, i cappelletti in brodo di cappone, le tagliatelle con i calamari e le molecche (code di scampi dal guscio tenero).
Tipiche pietanze costiere sono il merluzzo alla marchigiana, condito con un sugo di pomodoro, le sarde di Ancona, impanate e cotte al forno, il baccalà in bianco. Tra i dolci marchigiani, ricordiamo le castagnole, palline di pasta dolce fritte in olio e strutto e spolverizzate di zucchero a velo, le beccute, pagnottine di pane dolce a base di farina e decorate con pinoli ed uva sultanina, i caciuni, ravioloni di pasta di pane riempiti con pecorino, uova, zucchero, e scorze di limone.
I vitigni coltivati nelle Marche sono per il 60% a bacca bianca (soprattutto Verdicchio). Il Verdicchio è oggi fra le più interessanti uve autoctone a bacca bianca d’Italia, capace di vini complessi e di grande struttura.
Tra i vitigni bacca nera i più importanti ci sono il Montepulciano e il Sangiovese. Nelle Marche si trovano anche vitigni autoctoni come il Lacrima e la Vernaccia nera. In regione si coltivano anche lo Chardonnay, il Ciliegiolo, la Passerina, il Pecorino, il Trebbiano toscano e la Malvasia bianca lunga.